
Milton Hyland Erickson è stato uno psichiatra americano ed è considerato il più grande studioso di ipnosi clinica dell’era moderna. Nato il 5 dicembre del 1901 convive fin da subito con difficoltà che lo portano a sviluppare schemi cognitivi originali con cui elaborare la realtà circostante.
Egli, infatti, è daltonico, dislessico e affetto da sordità tonale, ma proprio queste caratteristiche, anziché abbatterlo, contribuiscono a stimolare la sua curiosità e intelligenza.
All’età di 17 anni il giovane Erickson, smentisce il parere dei medici,e sopravvive alla poliomielite, dimostrando una forte resilienza che lo guiderà per tutta la vita.
Durante la convalescenza Milton Erickson è costretto a stare a letto, inabilitato a parlare e camminare. In questa condizione egli riesce ad affinare le sue abilità di osservazione.
Erickson, infatti, diventa un abile osservatore della comunicazione verbale e non verbale delle persone che ha intorno, acquisendo consapevolezza dei vari modi espressivi usati dalle persone per comunicare.
Mediante l’osservazione della sorellina, Erickson diventa il “medico di se stesso” e re-impara gradualmente a camminare. Concentrandosi infatti sulle memorie dei movimenti muscolari del proprio corpo, Erickson riprende lentamente il controllo del proprio organismo, fino ad essere nuovamente in grado di parlare e di muoversi.
Questa sua esperienza pone le basi per il suo modo di fare psicoterapia. In psicoterapia ericksoniana, per mezzo di determinate suggestioni, è infatti possibile intervenire in maniera terapeutica sull’intero organismo, superando la concezione cartesiana di “mente-corpo” come entità separate.
Milton Erickson proseguí il proprio cammino laureandosi in medicina e psichiatria. In questo periodo entrò in contatto con Clark Leonard Hull, ed iniziò le sue ricerche sull’ipnosi. La passione per la medicina, la sua curiosità e determinazione gli permisero di ottenere anche una laurea in psicologia durante gli studi di medicina.
A 51 anni viene colpito dalla sindrome post-polio, caratterizzata da dolore e debolezza muscolare. Questa condizione lo lascia nuovamente debilitato, ma grazie all’esperienza maturata nel suo primo periodo di convalescenza, stabilisce una strategia per il recupero di un certo uso dei suoi muscoli. Difatti, utilizzerà l’auto-ipnosi anche per controllare la sofferenza causata dal dolore cronico. Ancora una volta riesce a trasformare un esperienza debilitante in un’opportunità di apprendimento.
Nonostante la grave malattia Milton Erickson continua ad insegnare, fare dimostrazioni e praticare le sue notevoli doti di terapeuta, senza lasciarsi limitare neppure dalla sedia a rotelle.
Milton Erickson muore nel marzo del 1980, all’età di 78 anni, lasciando quattro figli, quattro figlie, ed un’importante eredità per il mondo della psicologia, psichiatria, psicoterapia, pedagogia e comunicazione.