Che cosa s'intende per Disturbo Psicosomatico
Nella “pratica clinica” è abbastanza comune incorrere in persone che richiedono un supporto psicologico o una psicoterapia lamentando uno o più dolori fisici. Tali persone inizialmente si erano rivolte al medico di base o altre figure mediche specialistiche, in seguito sono state indirizzate da questi verso un professionista psicologo e psicoterapeuta, in quanto l’esito degli esami strumentali spesso non evidenzia nessuna anomalia o lesione organica.
Il complesso legame tra “psiche”, dal greco “anima”, e “soma”, ovvero “corpo” è antichissimo, ma nonostante questo gli studi che ne documentano la natura univoca e reciproca risultano essere relativamente recenti.
Il termine disturbo psicosomatico è stato perciò utilizzato in psicologia clinica per indicare un insieme di “malattie fisiche” la cui causa era collegata alla natura emotiva e psicologica della storia di vita della persona.
Nell’ambito dei disturbi psicosomatici, perciò, la somatizzazione è un particolare fenomeno, più o meno transitorio, in cui particolari vissuti emotivi sono la causa di problemi di salute e/o viceversa.
Ad esempio, è comune riscontrare un malessere fisico in persone che hanno vissuto o stanno vivendo particolari momenti di stress o ansia, oppure particolari traumi. In queste persone può essere frequente la presenza di disturbi gastrointestinali, ipertensione, forfora, dermatiti e disturbi nella sfera sessuale.
Nel corso della storia però il termine “disturbo psicosomatico” ha subito varie revisioni. Per cogliere al meglio la complessità del fenomeno sono stati quindi modificati alcuni criteri diagnostici e di conseguenza sono state introdotte nuove definizioni.
Attualmente la classificazione proposta nell’ultima versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) ha introdotto una nuova categoria, ovvero il Disturbo da Sintomi Somatici e Disturbi Correlati. In tale categoria rientra un corposo insieme di fenomeni psicopatologici in cui la comparsa di sintomi fisici provoca un malessere tale da incidere, in maniera più o meno marcata, sul normale funzionamento della vita quotidiana.
La caratteristica principale di tale categoria diagnostica è data non tanto dalla presenza o meno di sintomatologia organica rilevabile, quanto dalla natura spropositata ed eccessiva di pensieri e preoccupazioni legate alla propria condizione di salute.
Classisficazione dei Disturbi da Sintomi Somatici e Disturbi Correlati
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) in tale categoria vengono inclusi principalmente:
Disturbi da Sintomi Somatici: un sintomo somatico preoccupa così tanto la persona da scatenare uno stato di preoccupazione e di ansia tale da comprometterne la qualità di vita.
Disturbo da Ansia e Malattia: la persona non ha nessun sintomo fisico, tuttavia sperimenta persistenti preoccupazioni e stati ansiosi riguardo la possibilità di poter contrarre una qualche forma di malattia.
Disturbo di Conversione: la persona presenta vari tipi di sintomi, come ad esempio tremori, cecità improvvisa, paralisi, debolezza, tremori, difficoltà a deglutire etc. Dopo aver fatto i dovuti accertamenti medici, i sintomi di cui sopra non risultano essere correlati a nessuna malattia neurologica o medica conosciuta.
Disturbo Fittizio: Questa patologia implica che la persona arrivi a manifestare o simulare dei sintomi somatici o psicologici (per esempio deliri), in modo consapevole o intenzionale.
Come si posso manifestare i sintomi psicosomatici
Come abbiamo avuto modo di vedere esistono fattori emozionali e comportamentali che possono condizionare i processi di malattia e di conseguenza influire sulla nostra qualità di vita.
I sintomi psicosomatici sono inscritti all’interno di un sistema in cui i fattori biopsicosociali (biologici, mentali e sociali) possono alimentare o meno l’attivazione del sistema nervoso autonomo. Di conseguenza la risposta fisiologica può attivare lo sviluppo di vari problemi organici, come ad esempio:
- Disturbi gastrointestinali: nausea, difficoltà digestive, colite ulcerosa, gastrite cronica, colon irritabile, stitichezza
- Disturbi dell’apparato respiratorio: affanno, tosse
- Disturbi cardiovascolari: ipertensione, tachicardia, aritmie, palpitazioni
- Disturbi dell’apparato urogenitale: dolori o disfunzioni mestruali, eiaculazione precoce o anorgasmia, impotenza, enuresi
- Disturbi cutanei: dermatite, prurito, psoriasi, acne
- Disturbi del cuoio capelluto: forfora, dermatite seborroica, limitare la caduta di capelli
- Disturbi muscoloscheletrici: mal di testa, stanchezza cronica, fibromialgia
La comparsa di questi fenomeni somatici possono rientrare in particolari manifestazioni espressive in cui la comparsa del sintomo è il prodotto inconscio di reali disagi emotivi e comportamentali. L’esperienza costante di tali vissuti può compromettere la qualità della vita ed incidere pesantemente sui rapporti sociali, affettivi, familiari e professionali.
Cura e trattamento del Disturbo da Sintomi Somatici
L’ipnosi e le tecniche ad essa connessa svolgono un ruolo importante nel processo di cura e trattamento del Disturbo da Sintomi Somatici.
La Psicoterapia Ericksoniana si basa sull’assunto che tutte le persone abbiano in sé le risorse e capacità necessarie per risolvere i loro problemi.
I Disturbi da Somatici collocandosi a cavallo tra il campo della psiche e quello relativo le manifestazioni fisiche, necessitano pertanto di uno strumento di trattamento che lavori su entrambe queste dimensioni, ed è a questo proposito che può esserci d’aiuto una psicoterapia che utilizzi tra le proprie tecniche l’ipnosi.
L’ipnosi, infatti, stimola il soggetto a esplorare e sfruttare le proprie risorse così da stimolarne le proprietà curative sia sul piano fisico che mentale.
La psicoterapia ipnotica ericksoniana valorizza i fattori psicologici ed emotivi che contraddistinguono ogni persona, ed allo stesso tempo costruisce un percorso funzionale in grado di guidare la persona ad usare e valorizzare le sue risorse inconsce.