
STOP ALLA VIOLENZA DI GENERE
Ogni anno, più di mezzo miliardo di bambini e adolescenti è testimone diretto di situazioni di violenza di genere perpetrate contro le loro madri. Questi comportamenti aggressivi, che sono di natura verbale, fisica o sessuale, vengono principalmente commessi dal partner o ex-partner della madre (United Nations Children Fund, 2020).
Uno gruppo di ricercatori ha preso in rassegna una serie di studi scientifici condotti negli ultimi venti anni con l’obiettivo di esaminare la relazione tra la frequenza dell’esposizione alla violenza di genere nei bambini e l’eventuale insorgenza, negli stessi, di comportamenti disadattivi anche nel successivo periodo della loro stessa adolescenza.
IL RISULTATO
Lo studio ha messo in evidenza come una maggiore frequenza di esposizione alla violenza di genere in ambiente domestico risulta essere correlato con un peggiore adattamento degli adolescenti (Harold & Sellers, 2018; Glass, Kohli, Surkan, Remy, & Perrin, 2018; Ma, Grogan-Kaylor, & Delva, 2016; Renner & Boel-Studt).
I problemi psicosociali manifestati dagli adolescenti possono essere ampiamente classificati in tre categorie principali:
- Problemi comportamentali esternalizzanti: scarso controllo delle emozioni, disprezzo per le regole, irritabilità, aggressività, comportamenti antisociali e uso di sostanze;
- Problemi comportamentali internalizzanti: disturbi associati a stati soggettivi o esperienze di tensione psicologica, come depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico;
- Problemi nelle relazioni sentimentali: comportamenti violenti di natura psicologica, fisica o sessuale nelle prime relazioni di coppia, nonché lo sviluppo di atteggiamenti di legittimazione dell’uso della violenza per risolvere i conflitti (Harold & Sellers, 2018; Mohammad et al., 2015; Negriff, 2020; Renner & Boel-Studt, 2017).
Gli adolescenti che sono stati maggiormente esposti alla violenza consumata contro le loro madri rischiano di replicare nei loro stessi rapporti sentimentali i modelli di interazione disadattiva appresi in famiglia, in cui la violenza era considerata una strategia “accettabile” per l’interazione e la risoluzione dei conflitti (Jouriles, Mueller, Rosenfield, McDonald, & Dodson, 2012; Narayan, Englund, Carlson, & Egeland, 2014; Ruel et al., 2020; Xia, Li, & Liu, 2018).
CHE COSA SI PUÒ FARE:
Affinché si possa intervenire tempestivamente sui modelli disadattivi appresi nei contesti familiari, e anche nella cultura di riferimento, emerge l’importanza di implementare programmi di intervento precoce a livello familiare, individuale e sociale al fine di prevenire il consolidamento e la cronicizzazione dei problemi emotivi e comportamentali negli adolescenti, e quindi anche dei prossimi adulti…prima che sia troppo tardi!
FONTE: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1359178923000599